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maldive spiaggia

Le Maldive e i suoi resort
di Andrea Ferrari

Le Maldive non sono più quelle dei primi visitatori che hanno iniziato a frequentarle quarant’anni fa quando, nelle poche isole abitate, donne, bambini ed uomini alternavano i normali lavori quotidiani e la pesca con il dolce far niente all’ombra di palme, comodamente seduti sulle loro tipiche e piccole sdraio. Non sono neanche più quelle di tante isole deserte dove per arrivare era indispensabile scendere in acqua per superare la laguna e dove la barriera corallina, ancora in tutto il suo splendore, abbagliava con colori incredibili e migliaia di pesci che non avevano fino a quel momento mai incontrato essere umano. Erano le Maldive dei delfini che immancabilmente accompagnavano i dhoni, dei telefoni che da quelle parti non esistevano e del trascorrere del tempo, che aveva tutto un altro valore.

Nonostante non siano più quelle, ogni volta che il turista scende dall’aereo, in un aeroporto oramai funzionale e moderno, riprova senz’altro le stesse emozioni; quelle suscitate dal piacere nel sentirsi “aria calda” addosso, dalla vista di spiagge bianchissime e di un mare dai colori indescrivibili abitato da pesci piccoli e grandi, per nulla impauriti dall’uomo.

Alle Maldive si va la prima volta per la loro bellezza ed unicità; si ritorna, spesso anno dopo anno, perché in fondo è un po’ tornare a casa, con un mare che non finisce mai di stupire. Le sue spiagge sono ineguagliabili, le sue lagune proteggono acque azzurre e cristalline perennemente calde e tranquille; i suoi fondali rimangono, a pieno titolo, colorati, pieni di vita e mozzafiato. I Resort oramai sono molti e tutti hanno una loro anima e particolarità ed è importante scegliere quella che più si avvicina al nostro ideale ed alle nostre esigenze.

È impossibile stabilire quale sia l’isola più bella. Ognuna è particolare e spesso, per chi vi si reca la prima volta, questa diventerà la “propria” isola, unica ed ineguagliabile, proprio come un bellissimo oggetto da collezione da descrivere con orgoglio.

Asdu innanzi tutto. Non è un Resort come gli altri. Asdu, costantemente frequentata da habituè, tra i quali moltissimi italiani, è un luogo dove la natura, l’atmosfera, lo stile di vita, sono in grado di portarvi già in poche ore in una dimensione “fuori dal tempo”, in grado di farvi dimenticare il passare del tempo e l’importanza del telefonare in ufficio, in grado di farvi sentire “a casa” già solo dopo qualche ora. La differenza si percepisce già dal primo incontro in aeroporto. Tra tanti eleganti ed efficienti motoscafi in grado di solcare velocemente il mare, con altrettanto efficiente personale a bordo impeccabilmente vestito di bianco, ecco arrivare un dhoni. Grande, ben tenuto e stile maldiviano. Si sale a bordo, ci si sistema dove si vuole e, nell’osservare l’equipaggio, si capisce subito qual è l’esempio da seguire. Subito dopo le manovre per uscire dal molo dell’aeroporto ecco che tutti, a parte il capitano, si distendono a riposare in attesa dell’arrivo. Per il turista che arriva da un mondo così diverso è difficile però seguire il loro esempio. Il lento progredire del dhoni, lento rispetto ovviamente ai motoscafi, permette di osservare tutto quanto è intorno: i flying-fish che balzano intorno, le isole che si susseguono, il cambiare del moto ondoso quando si esce dall’atollo per seguire la rotta esterna più diretta ed i delfini che, come un tempo, accompagnano ancora i dhoni che vanno ad Asdu. Dopo un po’ il dhoni rientra nell’atollo e, piano piano, all’orizzonte compare un puntino, sempre più grande e più verde ed una laguna di un colore indescrivibile. Uno dei discendenti di quello che un tempo era chiamato “Filippo” , ovvero uno dei tanti aironi cenerini che abitano l’isola, osserva impigrito l’arrivo dei turisti così come i tanti e normali momenti di vita del villaggio. Il tempo pare non esista ad Asdu. Durante il giorno sembra non ci sia mai nessuno sull’isola essendo sia gli ospiti che il personale tacitamente impegnati a rispettare la privacy ed il riposo altrui. Ci si trova ogni tanto, casualmente, ma poi ognuno riprende le proprie attività. Anche lo staff mantiene le proprie abitudini di sempre, oltre al lavoro naturalmente. Abitudini che consistono nel riposo pomeridiano nelle tipiche sdraio a ridosso del molo, nelle partite a pallavolo alle 16.00 in punto e nelle partite a dama maldiviana la sera. Si fa in fretta ad inserirsi in queste abitudini quasi come fossero sempre state le nostre. A pallavolo, per altro, la sfida “Italia /Maldive” prosegue ininterrottamente oramai da vent’anni. Sul lato nord dell’isola, già a poche decine di metri dalla spiaggia, abbiamo il reef e due piscine naturali, profonde tra gli otto ed i quindici metri, che rappresentano un vero gioiello della natura e perfette per lo snorkeling. Il corallo, in parte danneggiato negli anni novanta dal Nino, sta velocemente rinascendo. Tra le tante e varie immersioni ne ricordiamo due. La prima, “stella” tra le immersioni effettuate dal resort, è Sleeping Shark. In un lungo canale costellato di anfratti e ricco di vita, ad una profondità tra i 30 ed i 40 metri, diversi squali pinna grigia normalmente sostano in corrente; a fine immersione, quando si pensa di essere solo più in uscita, ad una profondità tra i 10 ed i 3 metri, un vero e proprio giardino di corallo è lì, pronto a stupirvi. La seconda, Kudo Ghiri, è molto più “riservata” e lontana. È dedicata all’autore della scoperta. Kudo, “storica” guida maldiviana subacquea sull’isola, che per errore, tanti, ma tanti anni fa, confuse questo luogo con un altro nei pressi. La posizione particolare della pass sul reef esterno, la ricchezza di coralli, la presenza di squali, trigoni e mante nel periodo di fine estate fa di questo posto quanto di più non può chiedere un sub ad un mare tropicale. Le sue pareti che precipitano in un fondale di 40 metri sono costellate da una quantità enorme di pesci di barriera, le grotte situate tra i 20 e i 30 metri sono ricche di ventagli di gorgonie, trigoni e platax, i coralli a frusta sono di dimensioni fuori dal normale e spuntano dalle pareti a tutte le profondità. Ad Asdu non c’è animazione, non c’è aria condizionata, non c’è alcun tipo di lusso, ma è grazie a quest’ambiente rilassato e familiare che il turista di non si sente ospite bensì amico.

Biyadhoo per contro, è un resort che si apprezza in maniera “discreta”, poco per volta. Un resort non nuovissimo, al confronto con quanto di nuovo e lussuoso l’Arcipelago oramai offre; ma, giorno dopo giorno, si rimane letteralmente affascinati da questo posto. Innanzi tutto dal cibo, dai buffet onnipresenti di una varietà e ricchezza davvero degni di nota; ma anche dalla bellezza della vegetazione, ai limiti del selvaggio nella parte interna e dalla vita che vi ruota intorno! E poi, tutto intorno all’isola, perfettamente rotonda proprio come nei nostri pensieri deve essere un’isola tropicale, una lunga serie di piccole spiagge intercalate da cespugli, dove non è difficile trovare il “proprio” angolo. Il motivo vero però per cui giorno dopo giorno si comincia ad apprezzare questa isola, fino a consigliarla come meta ideale per gli amanti delle immersioni, è il mare appunto. Il primo incontro con la sua laguna è già divertente, con tantissimi cuccioli di squali che imparano a cacciare e, per il momento, si spaventano appena gli si avvicina qualcuno. È bellissimo vederli nuotare sinuosi nella corrente della laguna e poi, all’improvviso, tuffarsi letteralmente dentro i branchi di piccoli pesci anch’essi presenti a pochi metri da riva. . A poca distanza dal molo del diving inoltre, esiste una grotta a circa 8 metri di profondità ricchissima di corallo e pesce di barriera, accarezzata da lievi correnti che la rendono piena di vita. È famosa per le sue correnti, Biyadhoo, che rendono le sue immersioni o lo snorkelling un poco più impegnative del solito (ma non più di tanto). Lo staff in ogni caso è molto preparato e ogni giorno (anzi, ad ogni uscita) valuta la possibilità o meno di immersione nei vari siti, anche in base alle capacità dei subacquei presenti. Tra i più famosi Cocoa Corner, dove in un fondale che arriva a circa 50 metri, si incontrano tartarughe, squali pinna bianca e pinna grigia e pesci napoleone. La Pass di Guraidhoo: a causa della sua posizione all’esterno del reef, del flusso impetuoso della corrente, questo luogo rappresenta l’habitat ideale per pesci di grandi dimensioni; tra i 25-30 mt. lo spettacolo più emozionante è offerto dai numerosi squali grigi ed aquile di mare che nuotano liberamente in mare aperto. In questo stesso luogo sono stati avvistati alcuni squali martello, squali balena e pesci vela. Kandoma corner infine che, ti avvolge come in uno spettacolo cinematografico…scendi a circa 30 metri, ti fermi proprio sul corner ed assisti a tutta la vita che ti circonda: pinna bianca, napoleoni…poi, quando decidi di lasciare la tua postazione, ti fai trasportare dalla corrente lungo tante piccole cavità dove non è difficile incontrare murene. Biyadhoo non è un’isola mondana, né particolarmente lussuosa; ma la bellezza dell’isola stessa e, soprattutto, del mare, la gentilezza squisita dello staff, la preparazione e gentilezza dello staff del Dive Ocean gestito da Guido, il servizio, lo rendono davvero un piccolo gioiello.

La posizione dell’isola di Dhidhoofinolhu, dov’è situato il WhiteSands Resort, proprio sul limitare sud del reef esterno dell’atollo di Ari, rende l’isola perfetta per le immersioni ma anche per soggiorni indimenticabili… A breve distanza dalle sue coste infatti transitano squali balena, mante e tante altre specie di fauna marina (nel periodo della bella stagione sono possibili incontri anche solo praticando lo snorkelling). Questa è un’isola stretta e lunga; la cui incredibile bellezza è data dalla laguna e dalla sabbia che vi si insinua. L’acqua ha un colore incredibile e non si ha affatto difficoltà a pensare di essere gli unici supertesti in questo angolo di mondo.È una sensazione unica entrare in acqua, magari direttamente dalla propria camera palafitta e dirigersi verso questa lunghissima lingua di sabbia deserta che si allunga nella laguna (un’unica attenzione però: proprio a causa della sua estesa laguna, non è questa l’isola ideale per lo snorkelling!). Il resort non è piccolissimo, circa 140 stanze, dislocate sulla terraferma o , le più belle e particolari, in bungalow palafitta nella laguna. Questi ultimi sono grandi, confortevoli con un terrazzino fornito di sdraio da cui, alla sera, ammirare il reef dell’atollo situato proprio davanti, con la sua vita ed il suo “borbottio”, sotto un tetto di stelle. È questo un resort che si sceglie per il livello di sistemazioni appunto, in grado di lasciare ad ognuno il massimo della privacy ma al contempo all’interno di un Resort di gran livello (anche la zona bar e ristorante è su palafitta e molto, molto suggestiva al tramonto) e per il centro diving, davvero ottimo. Gestito dalla società svizzera Eurodivers, è un centro 5 stelle Padi con uno staff formato da diversi istruttori di varie nazionalità, tra cui anche personale italiano. Sempre diverse uscite in contemporanea con differenti difficoltà e possibilità, sia nelle Thila che nelle Pass, in maniera da offrire sempre un ventaglio di possibilità e possibilità di utilizzare nitrox.

I siti di immersione in programma nei paraggi sono circa 40 con livello di difficoltà variabile; si suddividono in immersioni lungo il reef esterno più profonde e con maggiori possibilità di incontrare pesce di passo, ed immersioni nelle “thila” (Secche) nelle parti più interne. Sono queste immersioni con maggiori correnti e maggior presenza di corallo e pesce di barriera. Tra le più famose, proprio per la possibilità di incontri con lo squalo balena è Mamagili. Un reef talmente esteso da essere visitato in diverse immersioni e, se si è fortunati, dove può capitare di incontrare cinque o sei squali balena allo stesso tempo, così come frequenti sono gli avvistamenti di razze ed altri pelagici. Da ricordare ancora Manta Point, dove questi animali possono essere facilmente avvistati tra i 12 ed i 15 metri e dove c’è una grande presenza di Napoleoni, tonni, barracuda e Razze. In definitiva,non è l’isoletta piccola e sperduta ma, alla fine, riesce proprio a comunicarti questa sensazione di riservatezza e privacy… Nulla di meglio dell’aperitivo alla sera con il rumore dell’oceano, la laguna tutta intorno, nell mente gli incontri sott’acqua del giorno ed il pensiero che questo è proprio un posto in cui tornare.

È da citare infine il Soneva Fushi. Un luogo dove tutto è semplicemente perfetto! Già dall’arrivo a Male, dove un incaricato nella sua perfetta divisa bianca è ad attendervi per accompagnarvi nell’aerostazione attigua dove si attende l’idrovolante per il lontano atollo di Baa. Prima sorpresa qui: non la scomoda sala di attesa per gli ospiti, ma una sala riservata, costruita (come per contro tutto il Resort) secondo rigidi dettami naturali ed ecologici, solo con materie naturali. Dentro, nell’attesa, bevande ovviamente, riviste, possibilità di rilassarsi, guardare la televisione, ascoltare musica, collegarsi ad internet o semplicemente godersi un massaggio tra i tanti proposti. Già, perchè la “filosofia” del villaggio è semplicemente il benessere di ogni ospite ed ogni minuto trascorso è una buona occasione a tal fine. Il volo è breve, giusto 25 minuti, e si arriva in quello che viene da definire un vero e proprio “rifugio” alla Robinson Crusoe. Durante il breve tragitto che dal molo di attracco dell’idrovolante porta all’isola vera e proprio, un altrettanto solerte e gentile incaricato chiede cortesemente le scarpe; le infila in un sacchetto di cotone con la scritta ben in evidenza ” no shoes no news” che verrà poi ben riposto nell’armadio. L’isola è grande, ma incredibilmente selvaggia e bella, di tale dimensione da permettervi esplorazioni della natura sempre entusiasmanti a piedi o in bicicletta; ogni camera ha un numero di bici appropriato al numero degli ospiti, preparate secondo altezza corretta e con i pedali imbottiti. Tante e diverse sono le categorie delle stanze e ville che compongo il Resort, per un totale di circa 80 soluzioni abitative; tutte sono comunque fronte mare, con letto king- size, bagno “open-air” (le ville hanno per bagni…veri e propri giardini!) con acqua calda e fredda, aria condizionata e pale al soffitto, mini-bar, tea e coffee facilities, cassaforte, asciugacapelli, sistema CD HiFi; patio privato con zona relax ed accesso diretto alla spiaggia. Si dividono in: Rehendi Suite (48 mq ); Crusoe Villa (60 mq) con zona notte soppalcata, e soggiorno al piano terra dotato di sofà eventualmente trasformabile in terzo letto,; deluxe Crusoe Villas (64 mq) sempre soppalcata e con doppio lavabo; le Soneva Fushi Villa e Villa Suites, particolarmente confortevoli, con patio, ampio bagno “open air”. La Crusoe Suite è una villa con 2 camere da letto, soggiorno, patio; Le Presidential Villa infine sono veri e propri complessi formati da due o tre unità abitative molto confortevoli, ognuna delle quali con zona notte, soggiorno,patio, bagno “open air”. Ogni complesso è circondato da un muro che ne protegge la privacy ed ogni villa ha comunque un suo proprio ingresso. Non esiste un vero e proprio servizio di reception, ma dei “maggiordomi” a cui si è affidati, contattabili a qualunque ora e per qualunque desiderio o necessità; prima dell’arrivo degli ospiti, inoltre,per chi lo desidera, tutto può essere predisposto il più possibile secondo i propri gusti ed abitudini (dalla musica in camera, al tipo di cuscino, ai giornali…). Tutto il Resort, benché molto “naturale” ed informale è costellato di piccole sorprese: dall’orto con verdure e frutta rigorosamente biologici, al caveau dove vengono serviti in maniera eccellente (sono compresi boule dell’acqua calda e copertina, per compensare il balzo di temperatura!) vini da tutto il mondo. Le immersioni sono affidate al diving Soleni, affiliato PADI, che, inutile dirlo, è all’altezza ovviamente del servizio offerto nel Resort. Di gestione tedesca ha personale multilingue, tra cui 2 istruttrici italiane. Moltissimi i siti di immersione già a poca distanza dall’isola, tutti molto ricchi di vita. La particolarità qui è la possibilità di incontrare le mante tutto l’anno (a seconda della stagione in siti di immersione diversi). A Wella Faru, ad esempio, dove tra Maggio e Novembre, le Mante vengono per essere “lavate” proprio nella parte alta del reef. Occasionalmente, transitano qui anche squali balena, oltre che naturalmente diversi tipi di pesce di barriera. Sempre in questo corner, nella stagione opposta è possibile incontrare razze, tonni, murene e le immersioni sono piuttosto impegnative a causa delle correnti. Un’altra immersione da ricordare è Nelivaru Tila, dove, proprio nella stagione del monsone, tra maggio e novembre, si trova proprio una stazione di lavaggio delle mante… in una sola immersione si è arrivati a contarne fino a 20! Insomma un soggiorno in questo Resort, è una vacanza davvero speciale. Non esistono altri commenti.

Immersioni alla Maldive di Andrea Ferrari

Le stazioni aeroportuali alle Maldive, devono essere tra le più piccole al mondo.
Un terminal galleggiante di cinque metri per sei, un pontone immacolato inghirlandato di copertoni ingrigiti dal sole del tropico e appeso sulle trasparenze turchesi di una delle più belle lagune di tutte le Maldive, una spianata infinita di mare chiaro come il gin e piatto come un cristallo.
Sotto, improvvisi multicolori barbagli annunciano a tratti, al viaggiatore che sbarca dall’idrovolante color pomodoro, le attese meraviglie di uno dei mari più belli del mondo.
Minuscolo il pontone, si diceva; non che le isole stesse siano più grandi. Man mano che il dhoni bianco e azzurro del resort si avvicina borbottando all’isoletta con il suo carico di vacanzieri e bagagli, questo fazzoletto di sabbia immacolata e verdissima vegetazione pare rimpicciolirsi e sparire nel verde malachite dell’oceano che lo circonda, anzichè emergerne.

Qui la parola magica sembra essere discrezione.

Discrezione per i pochi fortunati ospiti di questo “buen retiro” esclusivo e raffinato, per le morbide strutture del villaggio – villaggio? no, nemmeno: club, circolo – e per le spiagge sulle quali crogiolarsi per ore lunghissime al sole, i polsi nell’acqua tiepida, le caviglie dolcemente mordicchiate da pesci minuscoli e color del nulla che oscillano lievi nell’impercettibile sciabordio sulla battigia.
Oziose ed appaganti le attività quotidiane per i più: qualche nuotata in laguna per iniziare a scoprire le meraviglie del reef con lo snorkelling (nuoto in superficie con pinne, maschera e boccaglio), un paio d’uscite in kayak al tramonto, una lenta passeggiata sul bagnasciuga verso l’imbrunire, quando allo scoccare della magic hour il cielo s’incendia ad occidente e la spiaggia sottile è ormai popolata solo da granchi ed aironi; chi invece cerca anche le grandi e multicolori creature del profondo mare maldiviano può rivolgersi ai diving center.
Numerose e di folgorante bellezza le immersioni su fondali ancora poco frequentati: qui siamo ad Ari Nord. Tin Tilla è una bella secca a media profondità (sui 26 metri), ricca di specie non comuni, tra le quali spicca l’affascinante murena nastro azzurro Rinomuraena quaesita; Donagali Tilla è un’altra secca (profondità media 28 metri) il cui pianoro sommitale è invece frequentato da diversi innocui squali nutrice Nebrius ferrugineus stanziali; Bodu Endeli Tilla regala una quantità spropositata di grandi attinie popolate da coloratissimi pesci pagliaccio; Maya Tilla e Mushi Mas Mingili Tilla (nota anche come Shark Point) sono invece due sulle quali ci si immerge per incontrare gli squali grigi.
Ma la palma della più policromatica spettacolarità va forse ad Ali Tilla, una piccola secca a panettone ricca di grotte passanti e volte aggettanti, con la base del pinnacolo a trenta metri di profondità e la sommità a quindici metri dalla superfice.
Strepitosa e popolata da una quantità di vita davvero inverosimile, anche se quasi sempre investita da quella corrente impetuosa che al contempo è un po’ sia la caratteristica dei fondali maldiviani che la nemesi dei fotografi subacquei.

Appuntamento con lo squalo di Andrea Ferrari

Ferocemente perseguitati in gran parte del resto del mondo, gli squali sono ormai invece parte integrante e tutelata del panorama subacqueo maldiviano, oltre che del millenario folklore di questo arcipelago di naviganti e pescatori.
Piuttosto schivi altrove, i robusti e spettacolari squali grigi di barriera della specie Carcharhynus amblyrhyncos sono stati qui abituati – su alcuni fondali isolati – a non temere l’uomo e ad accettare il cibo offerto loro dai subacquei più esperti.
Anche se oggi questa pratica – potenzialmente pericolosa – è stata formalmente vietata, molti nuclei di grosse femmine stanziali (i maschi sono più piccoli e meno gregari) persistono nel trattenersi in località bene identificate, immergendosi presso le quali è facile ammirare da vicino queste splendide creature.
Dopo che la storica popolazione di squali grigi del celebre Shark Point è stata purtroppo spazzata via in pochi giorni da pescatori senza scrupoli, la palma dell’affidabilità negli avvistamenti è passata recentemente alla secca di Maya Tilla, situata a nord dell’atollo di Ari.
Si tratta di un pinnacolo corallino, ornato da spettacolari faraglioni satelliti, la cui sommità si trova a circa dieci metri dalla superficie, e il cui perimetro può venire agevolmente percorso in una ventina di minuti d’immersione.
Più consigliabile è però sostare per l’intera durata dell’immersione su una delle balconate madreporiche che si affacciano sul blu dell’oceano aperto, in attesa del carosello dei grandi predatori: i quali, soprattutto in presenza di forti correnti, non tarderanno a presentarsi da soli o in piccoli gruppi, scivolando con infinita grazia verso i subacquei e sfiorandoli da presso.
Pericoli? Nessuno: a patto di seguire le istruzioni del dive master, di non prodursi in scene di panico del tutto fuori luogo e di accontentarsi di ammirare corpi sericei, pinne sottili come lame e impressionanti chiostre di denti senza disturbare gli squali.
I quali, a loro volta, si accontenteranno di planare eleganti verso di voi, seguendo ogni vostro movimento con lo sguardo fisso e un po’ folle dei loro occhi verdognoli, regalando opportunità indimenticabili a fotografi e videoperatori subacquei.

Come, dove e quando

I resort proposti, sono tutti facilmente raggiungibili in barca, motoscafo o idrovolante dall’aeroporto di Hulhule, situato a poca distanza dalla capitale Male.

In caso di trasferimenti in idrovolante, ci si trasferisce a bordo di piccoli shuttle all’aerostazione dedicata. È bene sapere che ogni volo può prevedere più soste prima dell’arrivo al proprio Resort; inoltre, poiché gli idrovolanti hanno una capienza di 14 persone, potrebbe capitare di dover attendere del tempo prima di essere imbarcati per la propria isola, o potrebbe capitare che il vostro bagaglio arrivi con un volo successivo. Buona norma è quindi avere nel bagaglio a mano oggetti ed indumenti per un primo arrivo al resort. Ricordate inoltre che tutti i trasferimenti, alle Maldive, sia via mare che aerea, avvengono a vista e solo ed esclusivamente durante le ore diurne. Le condizioni meteo sono quindi fattore determinante per la partenza / arrivo e per i tempi dei trasferimenti.

In caso di voli in partenza di notte dalle Maldive, potrebbe essere più comodo usufruire di servizi day-use quali l’utilizzo di piscina, doccia, cena, deposito bagagli e possibilità di shuttle per /da Male; oppure di vere e proprie camere day-use per riposarsi in attesa del volo. Il servizio è ottimo, in tutta sincerità…non altrettanto il prezzo! Richiedete maggiori dettagli.

Le Maldive sono situate sulla linea dell’Equatore; la temperatura media si aggira tra i 28° ed i 32° anche se, causa la forte umidità molto spesso presente, il caldo si fa sentire molto, molto di più; La temperatura dell’acqua è costantemente sui 28°.
Ci sono normalmente due stagioni delle piogge: la prima, tra maggio e giugno (anche la più intensa) ed una meno marcata, tra settembre e la fine di ottobre. La stagione delle piogge porta normalmente annuvolamenti e piogge che, nella maggior parte dei casi si producono durante la notte e si esauriscono nel giro di una mezz’ora.
Il periodo migliore per visitare le Maldive va da ottobre a maggio, stagione secca, anche se nel nostro periodo estivo si possono effettuare bellissime immersioni in alcuni siti non favorevoli in altri periodi dell’anno.

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